Price cap: che effetto avrà sulle bollette?
L’accordo raggiunto in Europa sul price cap non farà scendere il prezzo dell’energia elettrica. Ti spieghiamo perché.
Il costo all'ingrosso di tutta l'energia, rinnovabile e non, è determinato dalla fonte energetica più costosa, spesso il gas.
Negli ultimi due anni il prezzo del gas ha continuato ad aumentare, innalzando il prezzo dell’energia elettrica con un impatto sempre maggiore sul budget mensile delle famiglie.
Per questa ragione l’Unione Europea, dopo mesi di negoziati, ha deciso di fissare un tetto al suo prezzo, con l’obiettivo di fermare questa tendenza.
Ma come funziona?
Il price cap scatta quando, dopo tre giorni consecutivi, il prezzo del gas supera i 180€/MWh e la differenza rispetto al prezzo di riferimento del gas naturale liquefatto (GNL) è maggiore di 35€.
Queste condizioni si verificano solo raramente, senza contare che il tetto non si applicherà ad alcuni tipi di transazioni, come quelle over-the-counter, ovvero al di fuori della borsa ufficiale, dove sarà possibile ‘aggirarlo’ accordandosi con singoli fornitori fuori mercato.
Quando entrerà in vigore questa misura?
Il price cap partirà a metà febbraio, quando si contratteranno i prezzi del gas di marzo e l’inverno sarà già finito.
Si prevede, inoltre, che il price cap salga insieme al prezzo del GNL, mantenendo una differenza minore di 35€ al MWh tra i due prezzi. Questo significa che non c’è un vero limite al prezzo: è un tetto che non ci proteggerà se sui mercati del gas dovesse scatenarsi una nuova tempesta.
Il prezzo dell’energia elettrica si abbasserà?
L’inverno attuale è stato caratterizzato da temperature piuttosto miti, ma non possiamo prevedere come saranno i prossimi mesi.
Allora perché è stata adottata questa misura?
Pur essendo riusciti a riempire gli stoccaggi, non possiamo sapere se basteranno. Molto dipenderà da quanto lunga e fredda sarà la stagione invernale, un fattore fuori dal nostro controllo. E qualora gli stoccaggi non fossero sufficienti, dovremmo tornare ad acquistare grandi quantitativi di gas, andando a competere per il GNL con paesi come la Cina: non potendo rimanere senza energia, dobbiamo assicurarci di poter offrire un prezzo competitivo.
Qual è la soluzione?
La crisi attuale deve essere un’occasione per cominciare a pensare in maniera diversa alla questione energetica.
È necessario continuare a investire in energie rinnovabili e nella flessibilità, cercando di cambiare le nostre abitudini, favorendo le comunità energetiche e la diffusione di tecnologie più efficienti come le pompe di calore. Il tutto gestito in maniera smart da software in grado di bilanciare in tempo reale domanda e offerta, in una logica bidirezionale in cui gli utenti sono sia produttori che consumatori di energia.
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